In uscita a febbraio, l’ultimo libro della scrittrice è una moderna antologia di personaggi e situazioni in bilico tra “l’umano e il divino”
Dopo il successo ottenuto con il romanzo La Fortuna, Valeria Parrella, vincitrice del Premio Costa Smeralda 2023 nella sezione narrativa, torna in libreria con un nuovo libro intitolato Piccoli miracoli e altri tradimenti. Si tratta di una raccolta di racconti che esplora le intricate sfaccettature delle relazioni umane. La scrittrice torna così alla forma breve dopo il suo esordio narrativo nel 2003 avvenuto con l’antologia di racconti Mosca più balena (edita da minimum fax), che le è valso il Premio Campiello Opera Prima.
In uscita il prossimo febbraio per l’editore Feltrinelli, il nuovo libro della scrittrice originaria di Torre del Greco introduce il lettore a una serie di situazioni in cui “nessuno sa dove stare”, e dove anche le azioni più insignificanti possono rivelarsi eroiche nella vita di tutti i giorni. Tutti i racconti della raccolta condividono però un denominatore comune: il tradimento, elemento cruciale per coloro che, consapevolmente o meno, rifiutano di conformarsi alle circostanze.
La perfezione del racconto breve
Cosa rende davvero speciale l’arte di raccontare storie brevi? Nonostante la sua dimensione “piccola”, il racconto presenta un microcosmo completo, fruibile senza il bisogno di elementi aggiuntivi e con una vasta tradizione letteraria che abbraccia epoche e culture diverse. Sebbene il racconto breve abbia antiche origini nella tradizione letteraria, la sua forma moderna ha preso corpo solo nel XIX secolo, grazie a maestri della narrativa come Edgar Allan Poe e Nathaniel Hawthorne.
Il genere ha raggiunto la sua maturità tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, grazie agli autori del realismo e del naturalismo come Anton Čechov e Guy de Maupassant. Anche in Italia la forma breve ha guadagnato sempre più popolarità, testimoniata dal successo delle novelle di Luigi Pirandello e dalle Cosmicomiche di Italo Calvino. A differenza del romanzo, il racconto è sempre a “misura umana”, come un’opera d’arte perfetta in se stessa o un sogno fugace, che non risparmia però una sua dimensione morale o significati esoterici, come quelli presenti nelle favole di Esopo, nelle parabole o in tutte le Sacre Scritture.
Francesco di Nuzzo
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