La scrittrice Premio Nobel celebrata dal Comune di Alessandria per il suo ruolo nella letteratura contemporanea
In questi giorni Grazia Deledda ha trovato una nuova casa. Precisamente ad Alessandria, dove lo scorso 23 aprile il Comune ha scelto di dedicarle una piazza in via Piave. Una notizia che fa piacere alla comunità sarda, e che sottolinea quanto i suoi testi abbiano saputo unire alcune zone d’Italia grazie alla letteratura. Una forma d’arte accessibile e universale arricchita in questo caso dalla personalità di un’autrice che ha lottato per ciò in cui credeva, portando i suoi racconti a essere compresi e accettati da qualunque cultura.
«Abbiamo voluto ricordare la grande scrittrice sarda – afferma il Presidente del Consiglio Comunale Emanuele Locci – perché riteniamo che si tratti certamente di una delle più grandi scrittrici italiane, donna di profonda cultura, che ha saputo raccontare la Sardegna trasmettendone il fascino e la bellezza. Inoltre, questa intitolazione vuole ribadire il forte legame storico e culturale che unisce la città di Alessandria alla popolazione sarda, lo dico non solo da amministratore della comunità alessandrina ma anche da figlio di un emigrato sardo e da socio del circolo sardo ‘Su Nuraghe’ che sostiene questa iniziativa».
Grazia Deledda, vincitrice del Nobel per la letteratura, non è stata solo una grande autrice, ma una donna che ha saputo descrivere il suo tempo partendo dalle esperienze personali e della sua terra. Quelle ispirazioni le hanno permesso di mettere al centro dei temi che non hanno collocazione geografica, ma che appartengono a tutti. Un’eredità che si conserva nelle sue opere e nella cultura del nostro Paese, e che parla anche alle generazioni più giovani, come si è vista nella recente iniziativa rivolta ai giovani autori istituita dal comitato della Provincia Nuoro, impegnato nelle celebrazioni in occasione dei 150 anni dalla nascita.
«Questa intitolazione è particolarmente importante – conclude l’Assessore alla Toponomastica, Cinzia Lumiera -, perché Grazia Deledda, prima donna Nobel per la Letteratura in Italia, ribellandosi al teorema patriarcale “figli e casa, casa e figlli” (come scriveva lei stessa) è riuscita, attraverso le sue grandissime capacità letterarie a indicare quanto quello schema non sapesse più rappresentare lo spirito delle nuove generazioni e delle donne in particolare. Questo rimanendo legatissima alle sue radici, alla cultura sarda, ai suoi paesaggi, ai suoi odori e ai suoi sapori. A una terra alla quale noi piemontesi siamo molto legati per la lunga affinità storica che ha creato indissolubile amicizia fra le nostre comunità».
Riccardo Lo Re