La giudice del Premio Costa Smeralda ha aperto la serata di venerdì 28 luglio con un intervento sulla storia dei giardini nel Rinascimento
Il suggestivo Bosco di Bomarzo si è animato di storia e cultura con le aperture serali straordinarie promosse nell’ambito della rassegna culturale “In Arte Vicino”, che celebra il quinto centenario della nascita del parco dei mostri più famosi d’Italia. Lo scorso 28 luglio alle 19 gli spazi del giardino rinascimentale hanno ospitato l’evento “L’Arte della Memoria”, introdotto per l’occasione da Lina Bolzoni, docente di letteratura rinascimentale alla Normale di Pisa e giudice del Premio Costa Smeralda, con un intervento dedicato alla storia dei giardini durante il Rinascimento. È seguita poi la discussione “I nuovi giardini”, con la Fondazione Pepper, Giardino La Serpara e Sculture in Campo. Dalle ore 20, a conclusione della serata, gli ospiti hanno avuto la possibilità di prendere un aperitivo nella pittoresca cornice dei giardini e visitare eccezionalmente il parco di notte dalle ore 21:30.
Il festival “In Arte Vicino” è promosso e organizzato dal Sacro Bosco di Bomarzo, con il sostegno dell’impresa culturale Grandi Giardini Italiani e in convenzione con l’Accademia di Belle Arti di Viterbo e il Tuscia Film Fest.
Il bosco dei mostri
Conosciuto anche come Parco dei Mostri o Sacro Bosco, il Bosco di Bomarzo è un suggestivo giardino storico di tre ettari di estensione situato a Bomarzo, in provincia di Viterbo. Il giardino venne fatto costruire su commissione nel XVI secolo dal principe Pier Francesco Orsini, che fece popolare l’ampio parco di grandi statue e sculture raffiguranti figure mitologiche, creature fantastiche e architetture enigmatiche. Restaurato nel ‘900, dopo un prolungato periodo di abbandono, oggi il Parco dei Mostri è diventato una popolare destinazione turistica ed è teatro di numerose iniziative culturali come il festival In Arte Vicino. Con i suoi labirintici percorsi immersi nel verde e i suoi motivi di chiara ispirazione rinascimentale, il parco è ammantato da un’atmosfera surreale che trasporta i visitatori in un mondo onirico e fiabesco. La sua architettura manierista ha ispirato generazioni di scrittori e di artisti, tra cui il pittore surrealista Salvador Dalì, che visitò gli spazi del giardino nel 1948.
Francesco di Nuzzo