La scomparsa del leggendario attaccante del Cagliari è stata accompagnata dall’affetto di tifosi e appassionati, tra cui quello dei membri della giuria del Premio Costa Smeralda
Il 24 gennaio il mondo dello sport ha reso l’ultimo omaggio a Gigi Riva, leggendaria figura del calcio italiano e iconico attaccante legato alla società Cagliari Calcio. La cerimonia funebre si è svolta nella Basilica di Nostra Signora Bonaria, a Cagliari, dove ha ricevuto l’affetto di migliaia di tifosi, appassionati e della stessa città di cui era diventato uno dei simboli più illustri.
Nato a Leggiuno, in Lombardia, la vicenda sportiva e umana di “Rombo di Tuono” – soprannome datogli per la potenza del suo tiro – si è profondamente intrecciata a doppio filo con la storia dell’isola di Sardegna, di cui è diventato uno dei personaggi culturali più significativi. Nel corso della sua carriera, infatti, non solo Riva è riuscito a raggiungere l’apice vincendo il titolo di Campione d’Europa nel 1968 e a ottenere il secondo posto nel campionato mondiale nel 1970 con la nazionale italiana, ma è anche entrato di diritto nella storia dello sport come l’eroe che ha conquistato l’unico scudetto del Cagliari il 12 aprile 1970, segnando il primo dei due gol decisivi contro il Bari.
L’importanza culturale che il calciatore ha rappresentato per l’isola è stata raccontata con un articolo pubblicato sul quotidiano Il Sole 24 Ore da Stefano Salis, presidente della giuria del Premio Costa Smeralda, che ha voluto rendere omaggio alla figura di Rombo di Tuono quale simbolo di un’epoca e di un intero popolo, quello sardo. Nell’articolo, il giornalista ha ripercorso in breve la luminosa carriera calcistica di Riva, senza mancare di evidenziare anche il suo lato più umano, caratterizzato da una personalità schiva e riservata, il suo rifiuto di allontanarsi dalla sua isola e la sua distanza dalle logiche del denaro e dei trofei, qualità che hanno contribuito a definire la sua aura di leggenda nella cultura popolare.
Anche Marcello Fois, scrittore originario di Nuoro e giurato del Premio Costa Smeralda, ha voluto sottolineare in un’intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale come il calciatore abbia rappresentato per la Sardegna una prima manifestazione positiva al di fuori dei suoi confini, contribuendo in modo significativo a rinnovarne l’immagine. Nel suo intervento, ha paragonato il calciatore a figure storiche per l’isola, come l’eroe e politico sardo Emilio Lussu e il cantautore Fabrizio De Andrè, entrambi divenuti personaggi iconici nella cultura popolare isolana. Fois ha inoltre lodato l’impegno sociale di Riva al di là del campo da calcio, evidenziando come questo abbia rappresentato un’epoca e una concezione dello sport molto differenti da quelli attuali. Un esempio di umanità e fair play sia dentro che fuori dal campo che non solo ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dello sport, ma che è valso a Gigi Riva il rispetto e l’ammirazione degli appassionati di calcio in tutto il mondo.
Francesco di Nuzzo