Con la sua orazione tenutasi venerdì 26 presso il Palazzo Civico di Torino, la giudice ha espresso una riflessione critica sulla Shoah e sulla responsabilità del ricordo
In occasione delle commemorazioni previste per sabato 27 gennaio, si è tenuta venerdì 26 la celebrazione istituzionale del Giorno della Memoria alla presenza delle autorità istituzionali, tra cui il Sindaco Stefano Lo Russo, la Presidente del Consiglio Comunale Maria Grazia Grippo e il Prefetto. L’evento si è svolto alle 11:30 presso la Sala Rossa del Palazzo Civico di Torino ed è stato trasmesso in diretta streaming attraverso i canali multimediali e social della Città di Torino, dove è possibile recuperarlo in versione integrale.
L’orazione della cerimonia è stata pronunciata da Elena Loewenthal, direttrice della Fondazione Circolo dei Lettori di Torino e giudice del Premio Costa Smeralda, presente in veste di oratrice ufficiale. La giudice ha voluto dedicare il suo intervento, una riflessione critica sulla Shoah e sulla responsabilità del ricordo, alla memoria del padre, partigiano durante la seconda guerra mondiale, e al nipote Leon. «Di anno in anno, – ha dichiarato la Loewenthal nel suo discorso – il Giorno della memoria ci pone di fronte all’orrore dello sterminio. Per lasciarsi interrogare, il rituale della memoria deve fare i conti con la complessità, non adagiarsi sulla comoda convinzione che basti ripetere informazione per trasformare il passato in lezione morale, in scuola di civiltà. Nell’ufficialità della ricorrenza deve trovare spazio anche una riflessione critica che sia esame di coscienza per ciascuno di noi.». L’autrice ha concluso il suo intervento invitando i presenti alla responsabilità morale riguardo l’Olocausto e a non considerare questo “tragico incidente della Storia” come a un evento ineluttabile. «Ricordare quello che è accaduto è giusto, ma sarebbe non meno giusto tentare un esercizio critico diverso e anche un esercizio emotivo, profondamente emotivo. Quello di provare a immaginare come sarebbe stato il mondo se non fosse successo quello che è successo.»
Accanto all’orazione della scrittrice, durante la cerimonia si sono alternati anche gli interventi del rabbino capo di Torino, Ariel Finzi, e della vicepresidente della comunità ebraica cittadina, Anna Segre, oltre ai discorsi delle autorità istituzionali presenti. L’evento si è concluso con la consegna delle Medaglie d’Onore ai cittadini italiani deportati nei campi di concentramento nazisti, assegnate tramite Decreto del Presidente della Repubblica.
Francesco di Nuzzo
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