A leggere notizie come la tragedia della libreria Acqua Alta, colpita nei giorni scorsi dal terribile maltempo, il pensiero è rivolto a cittadini come Luigi Frizzo e i suoi dipendenti. Il Premio Costa Smeralda, dedicato alla letteratura e alla narrativa ma anche ai nuovi progetti ideati per tutelare il mare, vuole esprimere la propria vicinanza e solidarietà in un momento cosi drammatico. La questione della città di Venezia non può che riguardare anche noi, essendo un gioiello architettonico e la meta sognata da milioni di persone, grazie alla sua storia rimasta praticamente immutata col tempo. Basiliche, palazzi antichi e mostre di grande valore artistico possono essere raggiunti solo attraverso la folta rete di calli che mette davvero alla prova l’orientamento di turisti. Questo, a dire il vero, è il bello di arrivare a Venezia, perché, a meno di voler raggiungere il Lido, solo a piedi si può davvero cogliere la sua bellezza. Non c’è altro modo.
L’acqua è un elemento entrato nel glossario quotidiano della città, ma l’evento del 13 novembre scorso contiene una verità che non si può più nascondere. Nessuno si sarebbe mai aspettato che la piena raggiungesse 187 cm di altezza, allagando quasi l’80% della città. La libreria Acqua Alta, nata nel 2004, si è trovata tra le zone ferite, con un centinaio di libri che, purtroppo, sono andati perduti.
Posizionata tra piazza San Marco e il quartiere di Rialto (precisamente nella Calle Lunga Santa Maria Formosa), non appena si entra all’interno della libreria si respira un’aria diversa dal solito. Sarà l’atmosfera veneziana, ma la sensazione è di essere travolti da questa mole di libri. Non è un’esagerazione. Lo spazio è tutto dedicato a loro. Per passare tra una zona e un’altra diventa davvero un’impresa, così come trovare il testo che si sta cercando. Ma è ciò che rende Acqua Alta un posto coinvolgente sotto molti aspetti, a cominciare dalla vista, con un arcobaleno di colori che riempiono dall’alto in basso il negozio. Il passo successivo è rappresentato dal tatto, perché, per scovare il libro giusto, è necessario addentrarsi in questo labirinto letterario, tra i classici del Novecento fino ad arrivare al mondo dei fumetti, che anche lì non mancano di emozionare con le loro avventure. Ciò che davvero colpisce è come vengono disposti i volumi, dovuto proprio a quell’esigenza di tutelarli contro le alluvioni. Si noterà infatti la presenza di poche mensole, sostituite da vasche e gondole all’interno delle quali vengono esposti i libri. Per chi invece avesse voglia di osservare il panorama unico di Venezia, proseguendo il percorso ci si troverà di fronte a due varchi. Il primo porta verso un cortile interno con una scala formata da vecchi tomi attaccata a due dei muri che lo circondano; il secondo, più suggestivo, è invece una gondola situata proprio sull’acqua, dove uno può sostare e leggere in compagnia dei suoni di uno dei canali veneziani.
La prima reazione, assolutamente comprensibile, è stata di sconforto di fronte a questo brutto episodio. «C’è acqua dappertutto– dichiara a Libreriamo Diana, una delle dipendenti – Non eravamo pronti per una mareggiata simile. L’acqua si è alzata di 50 cm in più del previsto. Ieri mi entrava persino negli stivali da pescatore. Camminavo in punta di piedi per tentare di mettere in salvo i libri. Quando è così, viene da arrendersi».Quando tutto sembra finito, ecco che una reazione spontanea della gente venuta a sostegno di Acqua Alta cambia totalmente la rotta. Anche un disastro sotto ogni punto di vista possiede un lato positivo da non sottovalutare. Al di là di come la si pensi, la comunità esiste ancora, pronta ad aiutare nel momento di maggior bisogno, come sta accadendo con questa piccola libreria del centro conosciuta in tutto il mondo. Anche un piccolo gesto, come donare un libro, è più che sufficiente a riaccendere l’incantesimo.
Riccardo Lo Re