Con un articolo su La Stampa, il divulgatore ha spiegato i motivi scientifici dietro alla recente ondata di freddo che ha colpito il Nord Europa
La Svezia è stretta dalla morsa del gelo. Con temperature che hanno toccato i – 43°C, un record che non si registrava dai tempi degli anni ’90, le gelide correnti provenienti dall’Artico stanno mettendo in queste ore a dura prova il paese scandinavo, vittima di violente tempeste di neve che hanno reso necessario l’intervento dell’esercito per mantenere la viabilità delle strade e soccorrere le centinaia di persone bloccate dalla neve. Una situazione meteorologica che ricorda da vicino i drammi dei film apocalittici, ma quasi innaturale se consideriamo il preoccupante aumento delle temperature causato dal riscaldamento globale. O forse no?
Alcuni studi suggeriscono infatti che il riscaldamento globale possa influenzare i modelli meteorologici e aumentare l’incidenza di alcuni eventi climatici estremi, comprese le tempeste di gelo. Anche Mario Tozzi, divulgatore scientifico e Premio Cultura del Mediterraneo, è intervenuto sulla questione, con articolo su La Stampa, riguardo questo calo anomalo delle temperature, verificatosi nell’anno più caldo di sempre secondo gli esperti. L’articolo completo è disponibile sul sito del quotidiano.
Perché fa così freddo se fa sempre più caldo?
Il riscaldamento globale è un fenomeno complesso e in continua evoluzione, influenzato da vari fattori che determinano un aumento generale delle temperature. Esistono diversi studi e modelli scientifici che aiutano a comprendere le possibili conseguenze del cambmaento climatico, ma possono comunque presentarsi variazioni rispetto alla tendenza generale che vede un clima sempre più caldo.
Per esempio, il grande freddo che ha colpito in Nord Europa non è diverso dalla serie di eventi meteorologici eccezionali che hanno interessato anche il nostro Paese nel corso dell’anno e non corrisponde a un segnale di cambiamento positivo o di inversione di marcia per quanto riguarda il riscaldamento globale. Infatti, nonostante la latitudine settentrionale, il clima freddo della penisola scandinava è solitamente mitigato dalle correnti oceaniche. Tuttavia, a causa dei cambiamenti climatici e dello conseguente scioglimento in mare di vaste masse di ghiaccio, è possibile l’insorgere di fenomeni climatici molto più estremi del consueto, come temperature glaciali e tempeste di neve.
Inoltre, bisogna tenere in considerazione che il surriscaldamento del pianeta può comportare anche risposte non lineari dell’ecosistema, e l’aumento delle temperature globali potrebbe non riflettersi in maniera uniforme in tutti i luoghi della Terra, portando così a eventi estremi localizzati di freddo intenso solo in certe aree nonostante la tendenza generale sia un aumento delle temperature. È fondamentale, quindi, che i governi globali considerino seriamente i continui segnali di allarme “lanciati” dal nostro pianeta e adottino misure concrete per prevenire questi eventi climatici estremi, divenuti ormai non più così eccezionali.
Francesco di Nuzzo
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