Grazie alla sua passione per i libri, la giornalista volto noto di Mediaset porta la sua intelligenza a Porto Cervo
Giornalista professionista e conduttrice televisiva delle reti Mediaset, comincia la sua carriera nel 2008 proprio in Sardegna. Lettrice colta e appassionata, il 28 maggio 2022 presenterà la cerimonia di premiazione del Premio Costa Smeralda 2022.
Qual è il suo personale rapporto con i libri?
I libri, insieme ai film e ai viaggi, sono la mia via di fuga. La lettura è svago e approfondimento, un mondo affascinante nel quale mi immergo appena posso. Leggo ogni giorno, anche se poche pagine prima di essere rapita dal sonno, molto di più durante le vacanze, quando la lettura diventa una coccola, un’evasione che mi concedo, che alleggerisce il tempo e alla quale mi piace dedicare cura e attenzione.
I suoi preferiti?
Divoro diversi generi, sono curiosa di confrontarmi con stili e ritmi ogni volta differenti. Prediligo, però, i grandi classici (tra gli ultimi letti “Il Colonnello Bridau” di Honoré de Balzac e “Padri e figli” di Turgenev), le biografie, i thriller, spesso mi avvicino alla sezione psicologia e filosofia. Oggi, sul mio comodino, ci sono “Lettere a Lucilio” di Seneca, che sto rileggendo. Lettura, in questo caso, che centellino e nella quale scopro ogni volta, con sorpresa, di trovare le risposte che cerco. Ci sono poi libri che hanno segnato il mio percorso di crescita e che ho trovato profondamente formativi. Molto, però, è dipeso dal periodo nel quale li ho letti. Alle volte ho riletto un testo, che a distanza di tempo mi ha deluso o mi ha fornito altre chiavi di lettura. Ogni libro, anche quando già lo si conosce, resta una scoperta.
Lei è sarda: qual è il suo rapporto con il Consorzio Costa Smeralda?
Sono orgogliosamente sarda, ma amo il confronto, la scoperta, come la maggior parte di coloro che nascono circondati dal mare. L’isola è uno stato d’animo, una tutela, ma anche il bisogno di volgere lo sguardo oltre i confini. Sono, poi, molto legata alla regione di provenienza di mia madre, la Calabria, un’altra terra ricca di cultura e tradizioni.
Il lavoro mi ha portato fuori dall’Isola, dove però torno appena posso. La Sardegna ha per me un richiamo fortissimo. A Cagliari mi sento a casa, ma quando riesco mi concedo qualche gita fuori porta: dagli angoli meno conosciuti, ma non per questo meno ricchi di storia e di fascino, a quelli più noti e ugualmente suggestivi. L’Isola offre una varietà di scenari straordinari: le gole di Gorroppu, i bastioni di Alghero, i tramonti visti dalle dune di Piscinas, le scogliere a strapiombo in Ogliastra, i nuraghi disseminati in tutto il territorio. Ogni volta faccio caso a particolari diversi. Mi capita ovunque, anche nel Consorzio Costa Smeralda, dove mi piace andare lontano dalla stagione estiva, per contemplare la bellezza del territorio avvolta da un insolito silenzio. È certamente un’altra parte di Sardegna straordinaria, la cui storia recente ha avuto il merito di far conoscere l’Isola in ogni parte del mondo. Quella storia è iniziata sessant’anni fa con il Consorzio Costa Smeralda.
Perché gli italiani leggono poco? E come invogliarli?
Il fatto che gli italiani leggano poco dipende certamente da un fattore culturale. Durante la pandemia le cose non sono migliorate: è diminuita la percentuale di lettori e ha letto di più soltanto chi era già abituato a farlo.
Per invertire la rotta penso sia fondamentale investire sui giovani: educarli alla lettura significa insegnare loro il piacere dell’evasione e della conoscenza. Regalare opportunità di arricchimento, crescita e confronto. Tutto questo si trova tra le pagine di un libro, che apre a nuove realtà e insegna anche così a scoprire il mondo.