L’autrice si mette nei panni del protagonista con la passione e l’ironia che la contraddistingue
Il libro è per sua stessa natura un oggetto fisico, ma nel tempo ha subito diverse metaformosi tramutandosi in suoni (audiolibri) e codici (e-book). Il contenuto, invece, è rimasto praticamente lo stesso. Ma sono le forme, o meglio le onde sonore, a rendere interessante l’esperienza provata se si ascoltano le puntante del podcast di Chiara Valerio Il cuore non si vede, che da testo letterario si ramifica nelle sue differenti narrazioni. Del resto lo stesso romanzo, uscito nel 2019, parla di trasformazioni e lo fa con un paradosso che difficilmente (a meno di scoperte scientifiche eclatanti) si possono verificare. Il protagonista del libro è Andrea Dileva, docente di greco, è uno dei tanti mariti di quarant’anni che trascorre in maniera tranquilla la sua vita. Fino a quando una mattina si sveglia senza cuore. Non è una metafora della sua improvvisa insensibilità verso il mondo che lo circonda. È successo veramente. L’uomo non ha più l’organo che lo tiene in vita, anche se, va detto, non è morto. Il libro cerca risposte a questo quesito lasciando che sia il personaggio a scavare a fondo alla vicenda attraverso le sue conoscenze e la sua curiosità che non è mai mancata.

Chiara Valerio s’interroga sui legami imperfetti e le fragilità che sono parte dell’animo umano. E ovviamente la domanda su cui verte l’intero libro è rivolto anche al lettore: si può vivere senza cuore e senza gli organi che ci rendono ciò che siamo? Andrea non si da per vinto e cerca delle soluzioni attraverso le storie della mitologia greca, ma quella narrazione non coincide con gli intrecci complessi che toccano direttamente la sua (e la nostra) storia. Ad aggiungere ulteriori livelli a questo racconto è proprio il podcast che, grazie anche alla voce della stessa autrice, ci porta proprio a riflettere sul tema aggiungendo dettagli e prendendo spunto dalle leggende del passato (come Zeus) e riferimenti della tradizione popolare con gli eroi contemporanei che ci hanno accompagnati sin da bambini. Esperimento riuscito.
Riccardo Lo Re