Lo scrittore e giudice del Premio Costa Smeralda è tra gli autori di uno spettacolo con protagonista anche il musicista Omar Pedrini
C’è anche Marcello Fois tra gli autori di “Uomini si diventa”, interpretato dall’attore Alessio Boni e con le musiche di Omar Pedrini. L’opera è stata presentata in anteprima al Teatro Carcano di Milano per il 25 Novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Martedì 26 Novembre lo stesso spettacolo è andato in scena al Teatro Era di Pontedera. Un evento che fa parte del ricco programma La Toscana delle donne 2024, ideata da Cristina Manetti e organizzato dalla Regione Toscana.
«Questo progetto è un viaggio – spiega Alessio Boni – Un viaggio immaginario nella mente del carnefice, che uccide in tanti modi, non solo con un’arma. Un viaggio ideato dal Teatro Carcano, scritto da otto autori, volutamente uomini, e interpretato da me e Omar Pedrini: insieme denunciamo noi stessi come rappresentanti di una categoria, in un momento di autocoscienza collettiva di cui, oggi più che mai, sentiamo il bisogno».
Oltre a Marcello Fois, scrittore e giudice del Premio Costa Smeralda, ci sono altri autori che hanno contribuito al testo di “Uomini si diventa”: Massimo Carlotto, Andrea Colamedici, Pino Corrias, Edoardo Erba, Maurizio De Giovanni, Daniele Mencarelli e Francesco Pacifico.
«Il femminicida non è un malato, è un figlio sano del patriarcato. E‘ uno di noi, cresciuto come noi, che pensa come noi. Che in maniera più o meno consapevole considera la donna un essere inferiore – sottolinea Alessio Boni – Vorremmo ripeterlo ogni giorno, questo tentativo di affrancamento da un retaggio culturale patriarcale che ci ha formati, con cui abbiamo convissuto fino a ora e che adesso vogliamo provare a smantellare. Perché anche se ogni volta che leggiamo un titolo di cronaca istintivamente pensiamo “Io non sono così, io non lo farei mai”, nel nostro profondo sappiamo che, nel corso di una vita, qualche tipo di sopraffazione nei confronti delle donne, magari inconsapevolmente, l’abbiamo compiuta anche noi».
Riccardo Lo Re