La giudice del Premio Costa Smeralda ha affrontato il rapporto tra religione e tecnologia alla kermesse culturale di Mantova dell’8 settembre
Venerdì 8 settembre si è tenuto presso Piazza Sordello a Mantova l’intervento di Chiara Valerio Credere nella tecnologia, un incontro in programma per la rassegna culturale Festivaletteratura. Nella sua esposizione la giudice del Premio Costa Smeralda ha parlato del ruolo dei libri nella nostra società e del ruolo della tecnologia.
«Pubblicare e leggere i libri è qualcosa che come tecnica non ha niente a che fare con la divinità, ha a che fare solo con l’umano. Motivo per cui quando ci spaventiamo o viviamo un momento di sgomento o scoramento rispetto ai dispositivi tecnologici nei quali viviamo immersi, e vogliamo vivere immersi, ci dobbiamo ricordare che la tecnologia è sempre stata religione perché Prometeo ha rubato il fuoco agli dei, ma la tecnologia del linguaggio in cui leggiamo e scriviamo e pubblichiamo è una tecnologia solo umana. Quindi i libri sono il reale antidoto a quello che è la velocità e il tempo della tecnologia.». Rispondendo alle domande dei presenti, la scrittrice ha affrontato anche il tema della memoria, sottolineando come i dispositivi di archiviazione abbiano cambiato il nostro approccio al ricordo. L’intervento completo può essere visionato in streaming sul canale YouTube del festival letterario.
La tecnologia è religione
Quello tra uomo e tecnologia è un rapporto complesso e in continua evoluzione. L’avanzamento tecnologico ha indubbiamente migliorato la qualità della vita e permesso di superare sfide impossibili in passato, ma ha anche trasformato radicalmente il modo in cui viviamo, lavoriamo e ci relazioniamo, portando a considerare i dispositivi tecnologici come estensioni di noi stessi. In questo senso, il progresso tecnologico può essere visto anche come una moderna forma di religione.
È questo è il concetto esplorato nell’ultimo saggio di Chiara Valerio La tecnologia è religione, edito da Einaudi. Secondo l’autrice, questa visione fideistica del progresso trasforma la tecnologia in un vero e proprio credo, con tanto di riti codificati e festività ricorrenti. Infatti, sia la fede che la tecnologia sono legate a doppio filo alla ricerca della “salvezza”, che può riguardare l’anima o la conservazione dei dati digitali. La rapida evoluzione della tecnologia, unita al sempre più diffuso utilizzo dell’intelligenza artificiale e della realtà virtuale, ci pone davanti a una sfida del tutto nuova, quella di adattarsi e trovare un nuovo centro in questo mondo di macchine.
Francesco di Nuzzo
crediti foto: canale Youtube Festivaletteratura, fermo immagine