Presentato al festival di Cannes, sarà distribuito nelle sale il 5 settembre da Vision Distribution
Uscirà nelle sale il 5 settembre l’adattamento cinematografico di uno dei romanzi scritti da Emmanuel Carrère: Limonov. Un militante rivoluzionario, un delinquente, uno scrittore underground, un poeta, un attivista politico. Qualunque sia la vostra definizione la storia della vita di Eduard Limonov merita di essere raccontata. Ci ha pensato Kirill Serebrennikov, regista e sceneggiatore russo. Il suo film è approdato prima al festival di Cannes e ora è pronto alla giostra del cinema con una distribuzione per le varie sale italiane. «Quando ero giovane, leggevo il suo quotidiano “Limonka” che era molto popolare, specialmente tra i giovani, per la sua natura alternativa e anticonformista. – ha dichiarato il regista – Il suo coraggio, il suo modo di essere diverso da tutti gli altri, mi colpiva profondamente. Ma quando ho iniziato a interessarmi di più a lui e a seguire la sua evoluzione politica, la mia prospettiva è cambiata. Il suo partito, il Partito Nazional Bolscevico da lui fondato nel 1993, ci diede un primo assaggio del fascismo, di quello che sarebbero diventati i fascisti russi».
Serebrennikov è rimasto colpito da come Carrère, Premio Costa Smeralda nel 2023, descrive il personaggio come un eroe lirico: Sono rimasto incantato dall’intelligenza del libro e ho subito desiderato scrivere io stesso la sceneggiatura».
Entrambi sono rimasti affascinati dalla figura controversa e complessa di Limonov. «È un avventuriero, – commenta Carrère – un uomo contraddittorio che si considera un eroe, se osservi la sua vita e ascolti la sua storia. Nei primi anni non si interessa di politica. È un po’ come Henry Miller a Parigi, lotta per sopravvivere e se la spassa, felice di essersi lasciato alle spall la tetra Unione Sovietica e di condurre un’esistenza rock all’estero. Ma quando l’URSS crolla, non sopporta che la gente la critichi. E dal momento in cui fonda il suo partito, che è già una milizia di skinhead, diventa un fascista russo. A seguito dell’invasione della Crimea, le posizioni di Limonov e del suo gruppo sono chiare: sono dei nazionalisti russi arrabbiati. La sua parabola ci dice qualcosa del caos di quell’epoca ed è questa la storia che anche Serebrennikov ha voluto raccontare».
Riccardo Lo Re