Ospiti
https://www.sbambaren.com/books.html[/us_person]
OSPITE INTERNAZIONALE SERGIO BAMBAREN
IN OCCASIONE DEL PREMIO – INTERVISTATO DA GENTLEMAN – MARZO 2018
Dear Mr Bambarèn, you’ve been travelling a lot, for study, work and for your passion of surfing, which is the country and the place you loved the most and why?
I guess every country has its own and unique beauty. As for me, beauty is in the eye of the beholder; if you travel to any country with a positive attitude, you will always find some place or corner that will warm your heart and soul. If you ask me for specific countries or places, not necessarily in order, I would return to Australia for its vastness, its shining colours, it´s green emerald oceans, and it´s unique fauna and flora. I will always return to Italy, for it is the most romantic country I have ever been to: love is always on the air. I would return to Tonga, South Pacific Islands where you can swim with humpback whales for days. Places that have taken my breath away: Mount Saint Michel in Northern France, with the biggest tides in the world; Macchu Picchu, in the jungles of Peru, a magic place where the energy is so strong that you can feel it; and a place to surf: Jeffrey´s Bay, in South Africa.
Guincho beach in Portugal inspired your first bestseller, The Dolphin, do you have other special places, any beaches?
I´ve circled the world in search of the perfect wave. I have been one of the lucky ones. Guincho in the coasts of Lisbon will always be in my heart, for it changed my life forever, and gave me the inspiration to write my first book “The Dolphin”. Another place I would return always is Bali, with it´s majestic temples and wonderful waves. And if there is one `place I finally call home, it would be “The House of Light,” in the border between Peru and Ecuador, a still secret place where you can walk alone for miles and miles of pristine beaches, while wild animals roam freely, and the most beautiful sunsets I have ever witnessed caress my soul. A place where I feel I belong , to be at peace with myself.
And which is the one you’re longing to visit?
It´s not a place. It´s an amazing human being: my only son, Daniel, who always teaches me the secrets of a young soul, and the purity of a naïve heart. When I am with him, I become a child once more. Life turns simple, once again. And we enjoy the simple things of life, the ones that. Though we talk on the phone every day, I cannot wait to go back and hug him. I miss him so much!
Who is your favourite writer and what is your favourite novel?
Kahlil Gibran, “The Prophet” A timeless novel that was written before its time.
Which is the latest book you have read?
I will be totally sincere. I was an avid reader all my life, but since I started to write, I took the decision not to read anymore, so my work would never be influenced by any other writer. A difficult decision, for sure. But I feel comfortable this way.
You’re vice president of Mundo Azul, a Peruvian Organization for the preservation of coastal marine ecosystems, why did you choose to support marine and environmental conservation?
I have lived more in the ocean than out of it. And it gives me so much sadness to see how we are destroying the sea, and the animals that live in it. We are poisoning their home, and destroying it. Someone has to do something. So I decided to make a small difference. Hop that will change, soon.
After writing and surfing which other passions do you have?
Living life to the fullest, helping those who were not as lucky as me, talking with the animals, and listening to them. Traveling everywhere, for there is nothing better than to see the truth that is, with your own eyes. Falling in love with life every day, me and my son teaching each other what life is all about, having the time to smell the roses, and much more. Having a coffee, and watching the world pass by.
You were born in Perù, attended college in the United States, worked in Australia and right now you turn back to Lima. Could you say one thing you liked about living in each country?
I will always thank Peru, the country that saw me arrive to this world, a place where I discovered the ocean, a place where life gave me two amazing parents, a place of life-time friends, and memories of a wonderful childhood. The United States gave me the first view of a huge world that I didn´t know, but knew had to travel all around it. Australia gave me the serendipity of a place where Nature reigns free, a place where I learnt to be with myself, with Nature, and the vastness of its wilderness. A place where silence suddenly turns into music…
Sergio Bambarén, March 2018.
Nato in Perù e naturalizzato australiano, si stabilisce in Australia dove lavora per molti anni come top manager per una multinazionale. Ma in Portogallo l’incontro ravvicinato con un delfino nella meravigliosa spiaggia di Guinchon gli ispira il suo primo romanzo di grande successo “Il Delfino” best-seller da 11 milioni di copie tradotto in tutto il mondo in 40 lingue e dialetti.
OSPITE BRANDO QUILICI
Ha prodotto e diretto oltre 100 Special per reti televisive di tutto il mondo tra cui National Geographic e Discovery Channel. Ha vinto numerosi premi tra cui il Jackson Hole in America, il Trento Film Festival e la Palma d’Oro al Festival di Antibes. Tra i progetti più famosi, Ice Man per Discovery Channel, Ice Man – Murder Mystery per NOVA PBS, King Tut’s Final Secret sulla scoperta della morte di Tutankhamon e Nefertiti and the Lost Dinasty sulla scoperta della mummia di Nefertiti. I suoi film sono stati oggetto di copertine del National Geographic, articoli sul New York Times e servizi sulla CNN. Inoltre ha sviluppato progetti per il cinema con i premi Oscar Hugh Hudson e Jake Eberts con il quale nel 2013 ha prodotto Il mio amico Nanuk, un film di azione e avventura famigliare ambientato tra i ghiacci dell’Artico canadese. Diretto da Roger Spottiswoode e Brando Quilici, il film è interpretato da Dakota Goyo, Goran Višnjić e Bridget Moynahan e scritto dal premio Oscar Hugh Hudson.
http://www.sperling.it/autori/brando-quilici
https://video.repubblica.it/edizione/firenze/firenze-brando-quilici-ricorda-il-padre-folco-quella-volta-che-mi-fece-quasi-affogare/300081/300711
https://www.repubblica.it/venerdi/interviste/2017/07/06/news/brando_quilici_io_cerco_nefertiti-170124783/
Menzioni speciali
MENZIONE SPECIALE ROSALBA GIUGNI
Oggi l’Associazione conta più di 30 mila soci e svolge attività a carattere sociale e scientifico – mobilitando l’opinione pubblica sui grandi temi del rispetto e della tutela del mare.
Considerata uno degli esperti più autorevoli del settore, nel corso di questi anni ha sviluppato con successo tutti gli aspetti collegati con l’ambiente marino aventi carattere economico-industriale, quali la pesca, il demanio marittimo, il turismo, la nautica commerciale e da diporto, etc., approfondendone le problematiche, presentando disegni di legge e regolamenti necessari alla loro disciplina (controllo delle spadare, protezione della Posidonia, etc.).
A tale scopo ha promosso e sostenuto le campagne scientifiche: Campagna Oceanografica nel Mediterraneo, con la collaborazione delle più prestigiose Università Italiane, Campagne di divulgazione scientifica con le navi-scuola Amerigo Vespucci e Palinuro della Marina Militare sui temi della Posidonia, dell’Agenda 21-Aree protette, presiedendo numerosi seminari nei più importanti scali del Mediterraneo sulla base dei quali ha basato la scelta e gli indirizzi dell’Associazione.
MENZIONE SPECIALE FRANCESCA PASELLA
Caotico e quieto, incontrollabile ma rassicurante, pericoloso seppure bellissimo.
Il mare è questo: un qualcosa di troppo grande e misterioso per noi uomini; un’entità segreta ed impossibile da comprendere appieno di cui, nonostante tutto, non possiamo fare a meno.
Siamo infatti attirati dalla sua spuma biancastra, dalle sfumature di rosa di cui si dipinge agli estremi delle giornate, dal burrascoso colore che lo caratterizza nel pieno delle tempeste e pertanto lo rendiamo partecipe, anche se solo nella più marginale virgola, della nostra esistenza.
Per molti è un vecchio amico, capace, al contrario di molti uomini, di dare consiglio e rassicurare, di porgere una simbolica spalla su cui piangere e di cancellare il dolore dagli animi come l’acqua cancella le orme sulla battigia.
Per molti è come una vecchia scatola dei ricordi, felici o tristi che siano, sempre capaci di riscuotere vive emozioni in chi li ha vissuti e per altri ancora è una tra le fonti maggiori di quella serena e felice libertà, sfavillante negli occhi dei bambini ed offuscata dal tempo negli adulti.
Infine vi sono quelle persone che nel mare scorgono la loro salvezza o la loro condanna, un presagio di morte, tanto veritiero quanto fulmineo, quegli uomini e quelle donne in cerca di un riscatto, che per ristrettezze politiche o belliche sono obbligate ad abbandonare tutto e scappare dalla loro patria per offrire alla loro progenie un destino differente da quello a cui sfuggono loro, ma che spesso muoiono proprio per mano di quella distesa cristallina intrigante ed imprevedibile che avevano creduto loro salvatrice.
Ma non solo la morte e gli aspetti negativi attanagliano con la loro disperata dannazione i fondali marini: questi sono infatti da considerarsi un mondo parallelo al nostro, con sua popolazione e sue leggi, in attiva cooperazione con quello superficiale.
Basti pensare all’economia che, proprio partendo dal mare, si ramifica per arrivare fino alle persone più disagiate offrendo loro speranza e sicurezza morale, fisica e, ovviamente, anche economica.
Fin dall’antichità è stato infatti il cuore pulsante di interi paesi che con le loro opere sono riusciti a valorizzarlo e utilizzarlo come strumento di comunicazione e scoperta. È stata poi anche l’immagine virtuosa e stilizzata con cui miti e storie, ma anche opere cinematografiche presentano il mare a farci appassionare sempre maggiormente al loro soggetto: Ulisse, Giasone, così come moltissimi atri eroi del repertorio classico e moderno ci hanno fatto scoprire la bellezza nel mare anche nei suoi più subdoli e maledetti aspetti attraverso i loro fantastici viaggi e le loro incredibili scoperte. Nonostante tutto noi temiamo il mare. Lo temiamo come fosse il nostro assassino. Lo temiamo perché può trasformarsi con un solo sbuffo candido in un qualcosa di minaccioso e furioso; alterato dalla rabbia, incauto e indifferente nel causare intere stragi con una sola onda. Lo temiamo, quindi, perché non siamo in grado di prevedere le sue mosse e tantomeno di controllarlo.
Lo temiamo perché in tempesta è come un amico che ci ha tradito: gli abbiamo confidato anche le nostre più piccole debolezze e ci spaventiamo al pensiero che le possa usare contro noi stessi.
Noi che siamo così piccoli al suo cospetto e tremiamo alla sua ombra. Noi che siamo come dipendenti di questo maestoso tiranno.
Noi che non possiamo evitare di rannicchiarci al suo fianco nei momenti di debolezza anche e solo per pensare.
Noi che lo amiamo come fosse una persona e che rimaniamo delusi dal fatto che effettivamente non lo sia.
Francesca Pasella 3°D
* Il Premio Costa Smeralda si fa promotore di iniziative di mobilitazione collettiva e collante culturale sul territorio; tra i principali progetti in essere figura ‘Un Mare da leggere’: un concorso letterario per il mare, volto a premiare il componimento più convincente, persuasivo e suggestivo fra quelli elaborati dagli studenti delle terze medie delle scuole secondarie di primo grado di Arzachena e Abbiadori.