Giuseppe Antonelli, Riccardo Falcinelli e Tommaso Spazzini Villa sono i nomi scelti dalla giuria di qualità presieduta da Stefano Salis
Che sia un genere letterario in crescita non ci sono dubbi. I lettori sono sempre più interessati alla saggistica per alimentare il loro sapere di concetti e riflessioni sul presente e sul futuro. Il Premio Costa Smeralda, nell’istituire una sezione apposita del concorso, ha voluto dare un segnale importante. Non conta, infatti, il linguaggio, ma il dialogo sui temi centrali del nostro tempo. La saggistica da questo punto di vista è uno dei tanti modi per ‘riprendere’ l’oggi con una delle macchine da presa più antiche del mondo: la letteratura.
Con la parola – e con un pizzico di immaginazione – il libro diventa lo specchio di una realtà che viene di fatto filtrata grazie agli spunti offerti dai suoi autori. Anche quest’anno il Premio Costa Smeralda ha saputo ancora una volta selezionare le opere più interessanti dopo un’attenta selezione dei libri che si sono distinti per qualità e spessore. Ciò che conta per la giuria composta da Lina Bolzoni, Marcello Fois, Elena Loewenthal e Chiara Valerio e guidata da Stefano Salis, sono lo stile e il contenuto proposto dagli scrittori finalisti che, nel caso della Saggistica, sono riusciti a incanalare dei concerti di assoluto interesse per i lettori più attenti.
La terzina del 2025 ospita degli autori che hanno saputo affrontare temi di grande attualità: Giuseppe Antonelli con “Il mago delle parole” (Einaudi), un viaggio nell’universo della linguistica e delle parole; Riccardo Falcinelli con “Visus. Storie del volto dall’antichità al selfie” (Einaudi), che riflette sulla nostra percezione visiva e la realtà in trasformazione, e Tommaso Spazzini Villa con “Autoritratti” di (Quodlibet), un progetto di arte partecipativa che chiama in causa inconscio e letteratura.
Riccardo Lo Re
