L’artista ha presenziato alla conferenza stampa dove ha spiegato una delle sue ultime opere The Bell Tolls Upon The Waves
Arte, mare e cultura. Tre elementi che si intrecciano nelle opere realizzate da un autore di fama mondiale come Adrian Paci. All’artista di Scutari (Albania) è stato assegnato il Premio Cultura del Mediterraneo dopo Mariasole Bianco. Un riconoscimento che punta a sensibilizzare su temi di stretta attualità come la protezione della biodiversità e la conservazione dell’ambiente marino.
Adrian Paci ha presenziato alla conferenza stampa del 9 aprile insieme alle autorità, ai giornalisti e ai rappresentanti del Consorzio Costa Smeralda come il Presidente Renzo Persico e il CEO di Smeralda Holding Mario Ferraro.
Paci è considerato tra gli artisti più importanti della scena contemporanea, conosciuto per le sue opere che esplorano le complesse dinamiche culturali e sociali del Mediterraneo. Nato in Albania nel 1969, ha frequentato il corso ‘Arte e Liturgia’ presso l’Istituto Beato Angelico di Milano, città che lo ha accolto negli ultimi anni. La sua arte è stata esposta in alcuni dei musei più prestigiosi del mondo, come il MoMA di New York e il Centre Pompidou di Parigi. Opere che si soffermano su temi legati all’identità, alla migrazione e alla memoria. Alla Biennale di Venezia insieme a Edi Hila ha interpretato il tema Fundamentals – Absorbing modernity: 1914-2014 con un viaggio dal titolo Potential Monuments of Unrealised Futures, fatto di percorsi travagliati e articolati (la serie di quadri “Penthouse“ di Edi Hila, e il video e l’installazione “The Column“ di Adrian Paci) intorno alla modernità che hanno toccato in particolare la storia del territorio albanese.
Tra le sue ultime opere il direttore artistico Salis ha citato la recente installazione video «The Bell Tolls Upon The Waves» nel sotterraneo della galleria Cukrarna, centro pulsante d’arte contemporanea della capitale slovena. Tre schermi, rintocchi, inquadrature che mostrato un paesaggio in continuo cambiamento dall’alba al tramonto. In un articolo pubblicato su Il Sole 24 ore, ha definito quella iconica campana mossa dalle onde “una poesia surrealista, un sogno metafisico che può essere dolcezza, festa e molto, molto dolore”. A Milano ha di recente presentato l’opera site-specific «Il vostro cielo fu mare, il vostro mare fu cielo» realizzata per l’Agorà del MUDEC di Milano.
Riccardo Lo Re
