L’autrice, dopo la conquista del Premio Costa Smeralda, si è portata a casa anche il riconoscimento assegnato dalla città calabrese
Un altro riconoscimento per Wanda Marasco. L’autrice di Di spalle a questo mondo, in corsa per il Campiello 2025, è risultata vincitrice del Premio Città di Girifalco 2025, organizzato nella città della provincia di Catanzaro e diretto dallo scrittore Domenico Dara. Nella giuria del Premio, oltre al presidente appena citato, ci sono anche Ercole Parini (docente dell’Unical di Cosenza), Caterina Romeo (professore dell’Università La Sapienza di Roma), Carmen Pellegrino (scrittore), e Giuseppe Lupo (scrittore e docente dell’Università Cattolica di Milano), convinti dell’assoluta qualità del libro pubblicato da Neri Pozza.
Anche i giudici del Premio Costa Smeralda sono stati dello stesso parere. Il libro, oltre a essere un «resoconto sublime dell’ossessione per la cura, nelle sue molteplici accezioni, come ideale e come metafora di un’esistenza», è soprattutto un «romanzo necessario fluviale e concentrato» che si concentra sulla vita di Ferdinando Palasciano e sul suo amore per Olga Pavlova Vavilova. «Una coppia di personaggi che declinano il proprio male come male del mondo e finiscono per trasformarsi in poesia, come incarnazione di un pensiero del mondo».
Dopo essere entrato nella dozzina del Premio Strega 2025, il libro si trova ora nella cinquina finalista del Premio Campiello, la cui cerimonia di premiazione si terrà il 13 settembre al Teatro La Fenice. Per Giulia Ciarapica, che ha proposto il romanzo allo Strega, il testo non si limita solo alla storia di Ferdinando Palasciano («primo chirurgo a proclamare il principio di neutralità dei feriti di guerra») e alla moglie Olga Pavlova Vavilova perché «vorrebbe significare la negazione di un senso più profondo dell’intera storia, fatta innanzitutto di ricerca stilistica più che di trama». Marasco, afferma, «parte dal corpo, e in primo luogo quello dei due protagonisti, per far sì che proprio questo strumento umano si trasformi in uno strumento di scrittura, un mezzo attraverso cui l’autrice – con tutta la sua personalità drammaturgica – ci racconta chi siamo stati e cosa continuiamo a essere».
Riccardo Lo Re
