Il finalista del Premio Costa Smeralda 2025 parteciperà all’ottava edizione del primo festival dedicato alla promozione dei patrimoni archivistici
Ci sarà anche un volto conosciuto del Premio Costa Smeralda 2025 nel primo festival dedicato alla promozione e alla valorizzazione dei patrimoni archivistici in Italia. Stiamo parlando di Giuseppe Antonelli, finalista nella sezione Saggistica con il libro Il mago delle parole. Lo scrittore è nella lista dei partecipanti all’ottava edizione di Archivissima 25, in programma dal 5 all’8 giugno a Torino. Nato nel 2018 come evoluzione del format “La Notte degli Archivi” ideato da Promemoria nel 2016, il festival rappresenta oggi un appuntamento di riferimento a livello nazionale per valorizzare l’intero patrimonio custodito negli archivi storici di enti, istituzioni e grandi aziende.
Il 2025 coincide inoltre con un importante traguardo che è il decimo anniversario de La Notte degli Archivi prevista per venerdì 6 giugno. Un appuntamento che risulta centrale per l’intera manifestazione. L’evento si chiuderà l’8 giugno, a un passo dalla Giornata Internazionale degli Archivi in programma il giorno successivo.
Archivissima si svolgerà principalmente nella straordinaria cornice della sede torinese delle Gallerie d’Italia (Piazza San Carlo 156), polo museale di Intesa Sanpaolo che il pubblico presente agli eventi potrà visitare gratuitamente negli orari di apertura. Gli altri appuntamenti si terranno in altri poli culturali di Torino: il Circolo dei lettori, la Pinacoteca Agnelli, la Mediateca Rai, La Stampa, Museimpresa, il Museo Nazionale del Cinema, il Polo del ‘900, il Museo del Risorgimento.
L’appuntamento
Sabato 7 giugno alle 16.45 è in programma La casa senza tempo. Il futuro della memoria. Scrittori, editori e lettori a confronto insieme a Giuseppe Antonelli, Giacomo Papi e Paola Italia. Partendo dal convegno internazionale Il futuro della memoria, un momento che ha coinvolto editori, archivisti, giuristi, filologi e scrittori italiani e internazionali sul tema dell’impatto delle tecnologie digitali sull’archiviazione, trasmissione e conservazione dei testi – gli ospiti, moderati da Paolo Verri, cercheranno di proporre tre proposte per il futuro. Il progetto, frutto di un’intesa nata il 5 novembre 2024 dalla collaborazione tra la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, la Fondazione Corriere della Sera, il Centro Manoscritti dell’Università di Pavia e l’Università di Bologna, ha fatto poi tappa al Salone del Libro di Torino dove c’è stata una nuova fase di raccolta di opinioni su questo tema con il supporto di scrittori, editori e pubblico.
Il tema
Dalla parte del futuro è il tema di questa edizione. Gli archivi, per quanto possano essere legati al passato, tengono al futuro immaginando nuovi modi e nuovi mondi custodendo con cura il lungo percorso intrapreso nel corso degli anni. Il futuro dell’umanità è un conce/o inclusivo, cucito da relazioni e diversità da valorizzare e tutelare. Nasce plurale, esattamente come gli archivi.
«La cultura deve proporre una visione, come la politica – commenta Manuela Iannetti presidente e direttrice di Archivissima – e la riflessione di fondo che Archivissima quest’anno propone agli archivi e al pubblico è che solo accudendo il presente possiamo garantirci un futuro. Per farlo occorre riflettere su cosa siamo stati e come siamo diventati quello che siamo. La storia ha una sua storia, che va capita. Anche per fare scelte diverse. Non solo: la conoscenza è un diritto che riguarda tutti, è la chiave per il cambiamento, che passa dalla comprensione. La scelta di mettere al centro gli archivi è un’opportunità strategica e una necessità. Perché sono gli archivi ad aver conservato le idee di futuro che hanno animato la nostra storia, e sono loro che possono raccontarcele nuovamente, aiutandoci a leggere le infinite forme con cui è esistito nella nostra immaginazione di uomini e donne. Gli archivi sono l’unico luogo fisico e simbolico in cui trovano posto i concetti solo apparentemente distanti di memoria e futuro».
Riccardo Lo Re
