Con una lettera esprime tutto il suo sostegno alla proposta avanzata dalla Fondazione Gorbachev accolta dal Comitato norvegese per i Nobel a Oslo
L’arte come strumento di riflessione e di giustizia sociale. È ciò che ha spinto la Fondazione Gorbachev a candidare Michelangelo Pistoletto al Nobel per la Pace. L’ufficializzazione è arrivata il 21 febbraio alla Galleria Alberoni nella Sala degli Arazzi a Piacenza. Una richiesta, che è stata accolta dal Comitato norvegese per i Nobel a Oslo, che si basa sull’intuizione di Pistoletto di considerare l’arte come uno strumento fondamentale di prevenzione. «La candidatura – ha affermato Pistoletto – non la vedo solo come un premio personale per ciò che ho fatto finora, ma come impegno per il lavoro futuro».
Da oltre sessant’anni, Michelangelo Pistoletto è diventata una figura di prim’ordine nell’arte contemporanea. Un talento che è stato riconosciuto da tutte le persone che conoscono nel profondo il suo lavoro di artista. Tra questi c’è Giorgio Spanu, fondatore del Magazzino Italian Art e Premio Speciale 2025 per il suo impegno nella promozione dell’arte e della cultura italiana nel mondo. Michelangelo Pistoletto «ha dimostrato come l’arte possa fungere da catalizzatore per ottenere la pace, il dialogo e il cambiamento sociale in modo positivo», sostiene Spanu. «Il suo simbolo universale, il Terzo Paradiso, è diventato un’opera d’arte vivente in tutti i continenti: nelle scuole, nelle comunità svantaggiate, in ambienti fragili e nelle zone di conflitto. Attraverso performance, installazioni inclusive, laboratori educativi e azioni partecipative, Pistoletto ha costantemente posto l’arte al servizio della società come strumento di cura, dialogo e connessione».
Il suo impegno non è simbolico, prosegue Spanu, ma è qualcosa di strutturale. «Il suo lavoro ci ricorda che il cambiamento spesso inizia con un gesto collettivo, una visione condivisa e la volontà di agire insieme, al di là dei confini e delle ideologie».
Per questo, «in un mondo troppo spesso guidato dalla logica della guerra preventiva», Pistoletto, come ha avuto modo di mostrare nell’esposizione che si è tenuta a Palazzo Reale a Milano dal 23 marzo al 4 giugno 2023 nella Sala delle Cariatidi, propone la pace preventiva: «una pace costruita attraverso l’educazione, la cultura e il dialogo — coltivando la comprensione prima che il conflitto possa attecchire» conclude Spanu.
Riccardo Lo Re
