La giornalista, in un articolo su D, ha parlato de La fila alle poste come di «un’opera di svelamento del sé»
Da quando è uscito l’ultimo romanzo di Chiara Valerio non sono mancate parole di stima e di apprezzamento verso questo nuovo lavoro della scrittrice e giudice del Premio Costa Smeralda. La fila alle poste è un libro che riporta l’autrice a Scauri passando per Roma e Napoli per raccontare i desideri nascosti e la provincia attraente e oscura.
Il libro riprende le vicende dell’avvocatessa Lea Russo dopo Chi dice e chi tace. Un percorso che unisce il giallo del crimine e l’introspezione dell’animo umano. Nell’ultimo lunedì del mese, quando Lea compie quarantatré anni, giunge una notizia tragica e inaspettata. Una bambina, Agata Palmieri, viene uccisa mentre la madre prepara la zuppa di pesce. Tutti sembrano certi su chi l’abbia ammazzata. Eppure non è tutto così limpido e cristallino come sembra. E Lea Russo sente di avere dei dubbi su quello che è successo. Nonostante tutto, intorno a questa città – dove tutti si conoscono da sempre – si celano delle ombre profonde come emergono dalle parole di questo libro. La provincia, per quanto piccola e circoscritta nel suo mondo, è allo stesso tempo in grado di estendersi e diventare complesso da decifrare. Lea sceglie dunque di mettersi in discussione in quello che viene definito un romanzo d’amore poliziesco, in cui il crimine da risolvere non è semplicemente legato all’identità dell’assassino, ma si basa su un desiderio nascosto che sempre più travolge e conquista la mente della protagonista.
Concita De Gregorio parla di questo libro come di un «susseguirsi di botole, di personali e collettive ossessioni. Magnifiche seducenti donne anziane, suore, gatti, piante officinali, madri e figlie, calcoli e proverbi, uomini seduti. C’è un vorticoso e reticente paese-mondo, inizio e fine di ogni cosa».
Annalisa Cuzzocrea sotiene invece che in questo libro «si scopre tanto dell’essere figlie e dell’essere madri, dell’essere compagni e dell’essere amici, rivali oppure complici». Un romanzo, quello di Chiara Valerio, «che ha la struttura di un giallo, ma è in realtà un caleidoscopio di esistenze e di emozioni».
Riccardo Lo Re