L’autrice siciliana, finalista al Premio Costa Smeralda 2025, sarà protagonista di un evento organizzato da Literaturhaus Hamburg
Si terrà sabato 6 settembre 2025 alle 18:30 ad Amburgo un incontro speciale con la scrittrice siciliana Claudia Lanteri, protagonista della “Lunga notte della letteratura”. L’autrice presenterà il suo romanzo “L’isola e il tempo” al Lichtwarksaal della Carl-Toepfer-Stiftung. Un testo che ha già convinto la giuria del Premio Costa Smeralda inserendolo nella terzina finalista nella sezione narrativa. L’incontro, organizzato da Literaturhaus Hamburg in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Amburgo, sarà moderato e tradotto in tedesco da Christine Gräbe, con letture a cura di Paul Behren.
L’isola e il tempo per molti è stato il romanzo-rivelazione in Italia dello scorso anno. Un giallo dallo stile originale che fuori da ogni canone che possiede tutti gli elementi per intrattenere il lettore. Con una penna raffinata Claudia Lanteri ha realizzato un’opera capace di unire un ritmo serrato e una struttura spiazzante. Storia e forma funzionano egregiamente in un racconto ambientato su una piccola isola a sud della Sicilia alle soglie degli anni Sessanta. In una terra tranquilla dove tutti – è inevitabile – si conoscono a menadito, avverrà qualcosa di incredibile che andrà a stravolgere il ritmo stabilito dalla routine. Un barchino con a bordo due persone (un uomo vivo e una donna morta) naufraga a due passi dall’isola. Il superstite sostiene che è stato un incendio a causare la distruzione di una barca a vela dove hanno o hanno perso la vita anche i coniugi Domoculta e i loro tre bambini. Ma se da un lato il maresciallo Bonomo è conscio di poter archiviare l’indagine, dall’altro lato c’è chi prova a far emergere la verità improvvisandosi detective: il tredicenne Nonò. Anche quando tutto sembra finito il protagonista non demorde nella ricerca del colpevole. Ma nel momento in cui il giallo si sgroviglia, qualcosa s’inceppa nella memoria di Nonò, che a tratti rimuove le parti di racconto più dolorose.
Riccardo Lo Re
