La scrittrice e giudice del Premio Costa Smeralda ha citato l’incipit dell’opera Achille piè veloce per omaggiare l’autore scomparso a 78 anni
Stefano Benni, autore, giornalista e drammaturgo italiano, non c’è più. È morto all’età di 78 anni lasciando un vuoto attorno al mondo letterario. Ha scritto diversi romanzi di successo, tra i quali spicca il più volte citato Bar Sport, La compagnia dei celestini. Se n’è andato a 78 anni dopo una lunga malattia, ma di lui resterà il suo umorismo tagliente e il suo punto di vista ironico sulla società di oggi come più volte espresso nei periodici Cuore e Tango, Linus e nei quodiani La Repubblica e Il manifesto.
«Una cosa che Stefano mi aveva detto più volte è che gli sarebbe piaciuto che la gente lo ricordasse leggendo ad alta voce i suoi racconti – scrive il figlio Niclas – Come alcuni di voi sapranno, Stefano era molto affezionato al reading come forma artistica, lettura ad alta voce – spesso accompagnato da musicisti. Quindi, se volete ricordarlo, vi invito in questi giorni a leggere le opere di Stefano che vi stanno più a cuore a chi vi sta vicino, ad amici, figli, amanti e parenti. Sono sicuro che, da lassù, vedere un esercito di lettori condividere il loro amore per ciò che ha creato gli strapperebbe sicuramente una gran risata».
Sono molti gli intellettuali che hanno scelto di ricordare l’autore. In Sardegna spiccano le parole di Paolo Fresu: «Quante cose fatte assieme e quanti chilometri con la macchina di Maurizio. Ma soprattutto quante parole magnifiche. Leggere e pesanti nello stesso tempo. E quanto amore per il jazz. Thelonious Monk e Billie Holiday. Il mondo perde una delle voci più cristalline del contemporaneo».
Dello stesso avviso è la scrittrice e giudice del Premio Costa Smeralda Chiara Valerio che, per omaggiarlo, utilizza l’incipit dell’opera Achille piè veloce. «“L’uomo con i libri sottobraccio uscì di casa e il mondo non c’era”. Però ci sei stato tu, Stefano Benni. E ci sono i tuoi libri sotto le nostre braccia».
Riccardo Lo Re
